Presentati i progetti  dei dottorati di ricerca nel settore delle batterie di nuova generazione attivati da Comau con i Politecnici di Milano e Torino nel settore delle batterie

Grugliasco, 20 febbraio 2024 – Ad un anno dall’avvio dei cinque programmi di dottorato di ricerca nel campo della produzione di batterie di nuova generazione, cofinanziati da Comau insieme al Politecnico di Torino e al Politecnico di Milano, si è tenuto oggi nella sede Comau un seminario per la presentazione dei progetti svolti e la condivisione dei risultati. La discussione degli studenti è stata arricchita dalla partecipazione dei docenti dei due atenei e dei responsabili del Global Competence Center di Comau, che li hanno affiancati nel lavoro di ricerca e sviluppo.

L’assegnazione delle borse di studio prevede un percorso di formazione e ricerca condotto in azienda, insieme agli specialisti Comau, per un periodo di almeno sei mesi che proseguirà con un’esperienza di lavoro in un paese estero da concludere entro i  tre anni di dottorato. Il gruppo di ricercatori è composto da tre studenti provenienti  dall’ateneo di Torino (Mattia Longo, Francesco Gambino e Manzar Ilyas) e due da quello di Milano (Pourya Heidari Orojloo e Sen Bai).

Durante il workshop, gli studenti hanno discusso i progetti  svolti nel 2023 insieme al team Comau, e i prossimi passi. In particolare, i dottorandi del Politecnico di Torino stanno lavorando su un innovativo sistema di formazione per le celle e allo sviluppo di materiali e processi produttivi per celle di nuova generazione, con l’obiettivo di rendere l’iter di produzione efficiente e scalabile. Gli studenti del Politecnico di Milano, si stanno dedicando alla progettazione di sistemi di assemblaggio flessibili e ad alta velocità per la realizzazione di batterie litio-ione (sia di generazione attuale sia allo stato solido), al controllo e all’ottimizzazione delle tecnologie e dei processi, con studi di fattibilità industriale e realizzazione di prototipi per arrivare alla produzione di massa. I cinque progetti di dottorato, attualmente in corso, sono una dimostrazione della continua e proficua collaborazione che Comau porta avanti con atenei d’eccellenza, come quelli di Torino e Milano, con l’obiettivo di favorire uno scambio strategico di competenze e conoscenze tra il mondo industriale e quello accademico. Un lavoro congiunto che consente inoltre a Comau di conoscere e poter quindi rispondere ai nuovi trend di mercato in modo efficace e altamente specializzato.

Hanno partecipato all’incontro, Daniela Fontana, Responsabile Comau per la gestione dei progetti finanziati all’interno dell’E-Mobility Global Competence Center, Matteo Destro, Laboratory Manager, Michele Miglionico, Process engineer e Pantaleone Barbieri, Portfolio manager Cell Assembly.

“Siamo ancora nella prima fase del programma di dottorato, i primi 12 mesi di ricerca insieme a questi giovani studenti sono stati appassionanti. Tutti hanno fatto un ottimo lavoro, sono state proposte a Comau idee progettuali e tecnologie innovative per sviluppare processi complessi in modo non convenzionale, su cui baseremo i prossimi mesi di sperimentazione e che ci proponiamo di utilizzare per l’avvio di progetti industriali futuri sempre più sfidanti”. 

Daniela Fontana, Responsabile Comau per la gestione dei progetti finanziati all’interno dell’E-Mobility Global Competence Center

I docenti del Politecnico di Torino che hanno seguito i cinque dottorandi nei progetti di ricerca sono: Claudio Gerbaldi, Professore Ordinario del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT) e Julia Amici, professoressa Associata DISAT, insieme a Giuseppe Antonio Elia, Ricercatore a tempo determinato DISAT e Paolo Guglielmi, Professore Ordinario del Dipartimento Energia (DENERG).

Per il Politecnico di Milano: Andrea Matta e Barbara Previtali, professori ordinari del Dipartimento di Meccanica, insieme a Demir Ali Gokhan, professore associato e Nicla Frigerio, ricercatrice del medesimo Dipartimento. 

A questo link, i contenuti dei progetti di ricerca possono essere approfonditi grazie alle riflessioni di docenti dei Politecnici di Milano e Torino.