Prima patente delle tecnologie emergenti: dal corso universitario Human & Technology Licence for business innovation

Si stima che l’impatto delle tecnologie IA sul lavoro porterà un aumento della produttività fino al 40% e consentirà alle persone di fare un uso più efficiente del loro tempo. Ma la sfida della corsa all’innovazione passa attraverso la diffusione di conoscenza delle tecnologie anche tra i non specializzati.

Dall’Università di Torino un corso di aggiornamento professionale di 125 ore – online e on demand – che mette al centro trasformazione digitale e Mindset Digitale, che punta a diffondere la comprensione delle potenzialità delle tecnologie, a sviluppare un approccio di apertura, collaborazione, interdisciplinarietà

e che rilascia la prima “patente”.

Torino, 28 luglio 2022 L’attuazione della trasformazione digitale richiede che le persone diventino agenti del cambiamento. Da questa riflessione nasce il percorso formativo del Dipartimento di Management dell’Università di Torino “Human & Technology Licence for Business Innovation” (H&TL), da ottobre  online e on demand, proposto da Paolo Biancone, Professore Ordinario di Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Torino, e Silvana Secinaro, Professore associato di Economia aziendale dell’Università degli Studi di Torino,  in collaborazione con Comau, attraverso la sua Academy.

Attraverso un percorso di 125 ore si accede alezioni, materiali di apprendimento individuale e a gruppi di lavoro. Al termine, con il superamento di un test, il corso rilascia la primapatente delle tecnologie emergenti” e 5 CFU (crediti formativi universitari) che possono essere accreditati anche presso gli ordini professionali.

Secondo lo studio di Accenture e Frontier Economics l’Intelligenza Artificiale può aumentare il fatturato di quasi 4 trilioni di dollari nel 2035, seguito da commercio all’ingrosso e al dettaglio (2,2 trilioni di dollari), servizi professionali (1,5 trilioni di dollari), servizi finanziari (1,2 trilioni di dollari), informazione e comunicazione (1 trilione di dollari), trasporti e stoccaggio (0,8 trilioni di dollari) e costruzioni (0,5 trilioni di dollari). Fonte: In-depth: Artificial Intelligence 2021 – Statista Digital Market Outlook. «È dunque indispensabile non farsi trovare impreparati, essere protagonisti e non spettatori del cambiamento spiega Paolo Biancone -. Ma solo diffondendo la consapevolezza di come la tecnologia può cambiare la vita delle persone e delle aziende, si può realizzare appieno la trasformazione digitale: l’integrazione delle tecnologie alla nostra vita richiede il rafforzamento del fattore umano».

In questo scenario, il corso, portavoce di un nuovo modo di lavorare, “technology & human driven”, punta a sviluppare skill che consentano a un ventaglio crescente di persone di comprendere le implicazioni dei cambiamenti tecnologici che impattano sull’evoluzione del mercato e le rendano promotrici di applicazioni nel proprio segmento di attività.

Ideato a Torino, H&TL è accessibile da tutta Italia ed è rivolto a una platea eterogenea: studenti, professionisti, imprenditori, disoccupaticuriosi. Perché tutti sono potenziali figure chiave della trasformazione digitale. «Una trasformazione che sta modificando le nostre abitudini, l’economia, l’ambiente domestico, lavorativo, scolastico, che ha creato nuovi modi di stare insieme e di collaboraredichiara ancora Biancone –. Di fronte a questi cambiamenti epocali, per affrontare la corsa all’innovazione, occorre sviluppare e condividere la cultura digitale, alimentare il Digital Mindset, occorre che le persone diventino attori del cambiamento». «Le persone sono la chiave del successo: le tecnologie possono essere acquistate da tutti, ma non è possedendo gli strumenti che si diventa competitivi, servono i lavoratori che li vogliano e sappiano utilizzareaggiunge Ezio Fregnan, direttore dell’Academy di Comau, azienda leader, a livello globale, nel settore dell’automazione industriale –. Ciascuno di noi oggi è chiamato a scegliere se vivere nel passato o iniziare a percorrere le vie del futuro, tenendo presente che presto non ci sarà alternativa». Ormai, infatti, viviamo nell’onlife[1], secondo una trasformazione sempre più digitale che rappresenta una grande opportunità di crescita per le imprese oltreché per la qualità della vita dei lavoratori e più in generale delle persone. Basti pensare che entro il 2024 il mercato mondiale dell’hardware basato sull’intelligenza artificiale supererà i 200


[1] Neologismo creato dal filosofo Luciano Floridi che deriva dalla contrazione di Online e Offline, per evidenziare la natura ibrida del nostro quotidiano, in parte digitale e in parte analogico.